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COLORI NELLA STORIA: Chelsea

Oggi rendiamo omaggio ai campioni d'Europa in carica che però non potranno più difendere il loro titolo essendo stati esclusi nei gironi eliminatori dall'attuale Champions League: stiamo parlando della squadra londinese del Chelsea.

 

il Chelsea

di Pietro S.


Le origini di questo club sono piuttosto curiose infatti mentre normalmente si costituisce una squadra di calcio e poi si cerca un campo o uno stadio per giocare, nel caso del Chelsea avvenne il contrario.

I fratelli Mears nel 1896 diventano proprietari del campo d'atletica di Stamford Bridge e da scaltri imprenditori quali erano, un po' come l'attuale presidente Roman Abramovich, decisero di ristrutturare il vecchio stadio per poi rivenderlo alla squadra del quartiere il Fulham, dove si trova tuttora.

Ma il presidente di questo team declinò l'offerta e così i fratelli Mears decisero di fondare una squadra loro nel 1905 durante una riunione tenutasi al pub “the Rising sun” e immediatamente grazie alle ingenti disponibilità economiche dei proprietari, la squadra viene ammessa nella seconda divisione dell'allora Football League.  La divisa che viene adottata è piena, ossia di un unico colore, ed è celeste con pantaloncini bianchi e calzettoni blu scuro; la tinta della maglia richiama le casacche dei fantini della scuderia del visconte di Chelsea ed è questo al momento l'unico legame con il quartiere di Londra.

Il colore delle casacche cambia nel primo dopoguerra e da celeste passa all'attuale royal blue e negli anni venti il club è la prima squadra che adotta insieme ai rivali dell'Arsenal la numerazione sul dorso delle maglie; nonostante significativi investimenti il Chelsea deve attendere fino ai primi anni 50 per festeggiare la vittoria nel campionato inglese primo suo trofeo in assoluto.

Seguono anni in cui il club sfiora ripetutamente il trionfo in campionato ed in coppa d'Inghilterra, anni in cui si arriva al kit di gioco odierno dove anche i calzoncini assumono il colore blu dal bianco precedente e vengono anch'essi numerati.

L'inizio degli anni settanta vede il Chelsea aggiudicarsi la sua prima coppa d'Inghilterra e il suo primo titolo continentale, la coppa delle Coppe a danno del Real Madrid; è di quel periodo l'adozione dell'inno attuale della squadra Blue is the colour che divenne così popolare da  arrivare al quinto posto dei singoli più venduti dell'epoca e da essere interpretato anche da diversi giocatori che nel corso degli anni seguenti hanno militato nelle file del club. Sembra esserci un filo consolidato tra il team e la musica leggera in quanto nei decenni successivi altri due brani uno cantato da Suggs solista dei Madness e l'altro da Bryan Adams inserito nel suo ultimo album 18 til I die sono stati dedicati al Chelsea

Dopo i trionfi nelle coppe inizia un periodo buio per il club che da un lato vede in primo piano la propria tifoseria associata al fenomeno degli hooligans e dall' altro a causa di un azzardato piano di ristrutturazione di Stamford Bridge, il Chelsea si trovò sull' orlo della bancarotta e la compagine indebolitasi per fronteggiare alla crisi finanziaria navigò fino agli inizi degli anni novanta tra la prima e la seconda divisione rischiando la retrocessione anche da quest'ultima. In quegli anni è da ricordare che anche la maglia ufficiale venne in parte modificata con l'inserimento di inserti rossi e stravaganti accorgimenti grafici che con il tempo però vengono abbandonati.

Una nuova era per la squadra si apre con la fine degli anni novanta dove con l'alternarsi di allenatori europei tra cui gli italiani Vialli, Ranieri e ultimamente Di Matteo e soprattutto con l'avvento alla presidenza del magnate russo Abramovich, il Chelsea vincerà tutto in Europa e Inghilterra tanto è vero che alla data odierna possiamo annoverare nella bacheca dei suoi maggiori trofei quattro campionati inglesi, sette coppe d'Inghilterra, due coppe delle Coppe e non da ultima la Champions League vinta per la prima volta l'anno scorso, proprio quando non godeva come in anni precedenti del favore dei pronostici.

L'originario simbolo del Chelsea raffigurava un pensionato di Londra tanto è vero che i membri della squadra per decenni furono chiamati Pensioners; l'attuale stemma prende origini dai proprietari dei primi anni cinquanta i conti di Cadogan, che nel loro emblema avevano un leone rampante e nello sfondo tre rose simbolo dell' Inghilterra. Solo nel 2005 in occasione del centenario del club il leone rampante ora stilizzato tornò come simbolo del team sostituendo quello ruggente adottato per qualche decennio.